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I Girasoli d’Argento di Amalfi

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Una volta, la costiera amalfitana era casa delle margherite giganti, i “Girasoli d’Argento” come le chiamavamo noi, vestite di un bianco così puro che si perdeva nel contrasto col cielo azzurro e l’argenteo mare. Fiorivano, quelle margherite, con un ingenuo coraggio, testimoni di un passato di quieta bellezza che il tempo ha eroso. Ora, non più. I Girasoli d’Argento crescevano alti e robusti. Dalla primavera fino all’autunno, la loro fioritura ininterrotta faceva della costiera un quadro impressionista, tracce bianche d’inchiostro sparse sul verde della montagna. Vivevano in simbiosi con la terra, accarezzando con le radici le falde di un suolo intriso di sale e storia.

Il loro ruolo nell’ecosistema era unico. Le margherite giganti erano faro di vita, oasi di nutrimento per api e farfalle. Il loro polline dorato era la polvere di stelle del mondo minuto, l’essenza stessa della vita che continuava il suo ciclo. E c’erano gli uccelli, i piccoli volatili che amavano posarsi sui loro steli, facendo oscillare leggermente le margherite in un ritmico balletto silenzioso. Dall’alba al tramonto, la melodia del canto degli uccelli e il fruscio delle margherite accarezzate dal vento componevano un’armonia tanto rara da sembrare un sogno.

Eppure, la modernità e l’indifferenza umana hanno strappato i Girasoli d’Argento dalle loro case. L’invasione dell’edilizia, la contaminazione del suolo, l’industria del turismo, hanno logorato e sottratto a poco a poco il loro habitat naturale. La fragilità della loro esistenza era una lente di ingrandimento sulla fragilità dell’ecosistema nel suo complesso. La loro estinzione ha lasciato un vuoto. Le api ora vagano alla ricerca di un nutrimento sempre più scarso, gli uccelli cantano su rami meno accoglienti. Il bianco puro delle margherite è un ricordo che si sfuma come il colore di un vecchio dipinto.

Ma le margherite giganti di Amalfi non sono scomparse senza lasciare traccia. I vecchi racconti, tramandati di generazione in generazione, continuano a tessere la storia di queste fioriture monumentali. E ogni volta che il sole sorge sulla costiera, qualcuno alza lo sguardo verso le montagne, cercando inutilmente quel bianco, quel richiamo di purezza ormai perduto.

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