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Il Pitone a 3 teste dell’Amazzonia

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Laddove il Rio delle Amazzoni serpeggia con impetuosa grandiosità attraverso la selva, vivevano i fieri guerrieri Yanomami. Questi uomini coraggiosi e rispettosi della natura, un giorno, fecero una scoperta che avrebbe cambiato la loro vita per sempre.

Era un mattino, quando una pattuglia di guerrieri si addentrò nelle profondità della foresta, vicino al fiume. Qui, tra le ombre della vegetazione, i loro occhi abituati alla penombra distinsero qualcosa di straordinario: un pitone a tre teste, una creatura mai vista prima, maestosa e temibile. Il serpente era di proporzioni gigantesche, il suo corpo scintillante come perline di vetro smeraldo. Ma erano le sue tre teste, ognuna con occhi d’ambra, che dominavano il panorama, terribili e affascinanti nella loro unica deformità. I guerrieri, dapprima impauriti, riunirono il coraggio e si avvicinarono alla bestia. Erano uomini della selva, abituati a rispettare la natura e i suoi abitanti, e sapevano che ogni creatura ha un ruolo e una funzione all’interno dell’ecosistema. Così, lentamente, con un misto di audacia e cautela, iniziarono a interagire con il pitone, offrendogli cibo e mantenendo sempre una rispettosa distanza. La bestia, dapprima diffidente, iniziò a tollerare la loro presenza. E con il passare del tempo, la creatura mostrò segni di addomesticamento, accettando il cibo offerto e permettendo agli uomini di avvicinarsi sempre di più.

La notizia della cattura e dell’addomesticamento del pitone a tre teste si sparse in tutto il villaggio e oltre, alimentando leggende e miti. Il pitone divenne una sorta di totem per la tribù, un simbolo di forza e di rispetto verso la natura selvaggia e impenetrabile. Ogni volta che i guerrieri Yanomami passavano vicino all’albero dove risiedeva il pitone, lanciavano un grido di saluto alla bestia, un riconoscimento della loro convivenza pacifica con la creatura più straordinaria della foresta.

E il pitone, dal suo trono verde, li osservava con le sue tre paia di occhi, forte e fiero della sua unicità.

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