La vita di Rediz

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In un mondo remoto, la vita quotidiana era governata da una danza sottile tra l’uomo e la natura. In questo luogo surreale, niente entrava in contatto con qualcos’altro se non per pochissimi secondi. Piccoli esseri viventi, invisibili all’occhio umano, ricoprivano ogni cosa; e quando si toccavano, si univano come fossero una colla potentissima, dalla durata infinita.

Ogni tocco si trasformava in una connessione eterna, un legame indissolubile. Per navigare questo mondo, l’umanità aveva inventato intricati sospensori gravitazionali magnetici e barriere d’aria densificata: solo grazie a questi dispositivi era possibile manipolare gli oggetti senza rimanere imprigionati. In questa realtà ostile viveva Rediz, un giovane magro, gli occhi scintillanti di intelligenza e curiosità smisurata. I suoi capelli erano scuri come la notte, ma la sua mente brillante desiderava comprendere come si potesse toccare qualcosa senza rimanervi legato per l’eternità.

Una giornata, mentre vagava tra i detriti di un antico museo, Rediz fu incantato dalla luce calda riflessa su una vecchia lampada. Il ragazzo stese la mano per toccarla, ma quella lampada era talmente antica da non avere una barriera d’aria densificata. In un attimo, la sua mano si unì alla lampada, creando un legame indissolubile tra uomo e oggetto.

Da quel momento, Rediz dovette vivere con una lampada costantemente in mano. Era una grande scomodità, sicuramente, ma portava con sé un dono imprevisto. La lampada continuò a brillare sempre. Questo collegamento strano tra la luce e l’essere umano, divenne una curiosità per gli altri abitanti del mondo.

La luce della lampada di Rediz diventò un simbolo di speranza in quel mondo oscuro e misterioso.

Così, Rediz divenne una figura leggendaria, vagando per le città con la sua lampada sempre brillante. La sua esistenza, segnata da un legame non voluto ma duraturo, raccontava una storia di curiosità infinita, di come anche nelle circostanze più oscure la luce della conoscenza poteva ancora brillare, illuminando il cammino per l’umanità.

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