Manifesto
Cos’è (il)leggibile
(il)leggibile è un magazine digitale di slow journalism, di tipo medium-to-long form, che produce approfondimento, narrazioni e riflessioni riguardo gli elementi avanguardistici della cultura e della tecnologia che impattano sulla nostra società, cambiandola nella sua struttura o abilitando dei cambi di paradigma nella nostra visione del mondo.
Target di riferimento
(il)leggibile si rivolge a un pubblico trasversale, curioso di esplorare i nuovi confini che l’evoluzione della società, dei suoi prodotti culturali e della tecnologia apporta nelle nostre vite e nel loro significato, con l’ambizione di accompagnarlo in un percorso comune di crescita e approfondimento, tramite contenuti originali e curati.
La legacy
Il segno e l’eredità che (il)leggibile vuol lasciare nel panorama culturale italiano sono improntate al rinnovamento degli argomenti degli small-talks, non rinunciando all’ambizione di trovare nuovi modi per definire i fenomeni che inquadra, anche coniando neologismi e nuove locuzioni.
I valori
La redazione de (il)leggibile si aggrega intorno ai valori di integrità, accuratezza, responsabilità sociale, inclusività e innovazione, per dare occasione al pubblico di creare occasioni di confronto, ragionamento e approfondimento su una selezione accurata dei fatti, dei prodotti culturali e delle storie che popolano il nostro mondo. Le sezioni del magazine rappresentano lo spirito di ricerca e avanguardia che accomuna la redazione.
L’uso di intelligenze artificiali
La redazione de (il)leggibile fa uso di intelligenze artificiali in modo trasparente: la sezione “mondi (im)possibili” richiama questa vocazione con immagini e testi interamente o parzialmente generati con IA.
Ogni volta che un articolo o un’illustrazione utilizza immagini o testi generati con l’aiuto di IA, una dichiarazione al riguardo accompagna il testo.
Contenuti
I contenuti degli articoli de (il)leggibile non riportano mai direttamente giudizi di merito, ma analizzano i diversi punti di vista sul tema trattato, rifuggono gli stereotipi, partono sempre dal particolare, da un evento o uno spunto, per allargare la trattazione arricchendola con analogie e confronti su temi più grandi, non scadendo mai nel didascalismo e portando una prospettiva sempre originale su qualcosa di mai trattato almeno nelle testate del panorama italiano – ‘a tieni ‘na cosa ‘a dicere?, come direbbero al giovane Sorrentino. Per ottenere questo obiettivo, la redazione opera con cura artigianale la ricerca e la selezione di contenuti, ognuno secondo le proprie sensibilità e propensioni individuali, che conducano a una forma mentis che produca questo tipo di visioni in totale autonomia e dipendenza.
Stile di scrittura
Lo stile di scrittura de (il)leggibile è, ove possibile, tendente al paratattico, non si avvale mai di cliché e frasi fatte, e non utilizza meccanismi e logiche di click-bait nei titoli e nelle sue argomentazioni. La redazione de (il)leggibile crede che la raffinatezza delle argomentazioni non sia in antitesi con la comprensibilità del linguaggio.
Struttura e organizzazione interne
(il)leggibile è formato da una redazione interna e una rete di collaboratori. I collaboratori possono proporre articoli di loro interesse e trovare un luogo sicuro dove scriverne, così come potranno essere cooptati per scrivere pezzi di approfondimento richieste dal comitato editoriale.
Il processo interno di stesura del piano editoriale si svolge tramite una riunione di redazione a cadenza mensile che vaglia le proposte dei redattori / collaboratori, definisce un piano editoriale e assegna gli articoli ai singoli redattori / collaboratori.
Cosa non è (il)leggibile:
(il)leggibile non è e non sarà mai:
un giornale di attualità, e che insegue le notizie
Un giornale in cui si trovano cliché e ci si siede su frasi fatte
Un magazine che insegue l’attualità, o che recensisca prodotti culturali secondo il solo principio delle ultime uscite
Un contenitore di opinioni riportate
Un magazine che si occupa di ‘chi’: il focus è sempre sul ‘cosa’, sul ‘perché’, e sulle storie che stanno dietro le cose e le persone.